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venerdì 2 gennaio 2009

Lufthansa: food design

Dietro il famoso marchio della compagnia aerea si nasconde un interessante progetto di food design; un’immagine coordinata che prende il volo, verso un settore in ascesa, trasformandosi in uno stilizzato ed elegante set di posate.


Il progetto per la Lufthansa è stato realizzato dalla desiger Anne Lorenz, ed presenta delle posate che sapentemente accoppiate riproducono il marchio della liea aerea (un airone), e che, all’occorrenza, si utilizzano per consumare un pasto aereo veloce e particolare.


Assolutamente originale ed in linea con l’immagine coordinata della linea aerea. Un progetto che a breve copieranno tutti perchè geniale.


Lufthansa food-design

lunedì 29 dicembre 2008

Il punto tipografico

Il punto tipografico è una famiglia di unità di misura usata in ambito tipografico per definire la dimensione dei caratteri di stampa e la dimensione dell’interlinea.

L’esigenza di poter utilizzare nella stessa macchina da stampa caratteri di diversi produttori portò molti tipografici a escogitare soluzioni simili. Il punto tipografico ha quindi assunto varie misure a seconda delle epoche e dei luoghi, che la diffusione dell’editoria elettronica ha fatto convergere nel punto tipografico PostScript di 1/72 di pollice, pari a 0,35277 mm, indicato con la sigla pt.

La prima definizione di punto tipografico si deve al tipografo francese Pierre Simon Fournier, che nel 1737 pubblicò un libro intitolato “Tables des Proportions qu’il faut observer entre les caractères” in cui annunciava l’introduzione del sistema tipografico a punti, seguito l’anno successivo da un libro stampato con i campioni dei nuovi caratteri. Il punto Fournier corrispondeva a 1/12 di cicero, pari a 0,34882 mm.

Il punto Didot, introdotto nel XVIII secolo dal parigino François-Ambroise Didot corrisponde a 1/72 del pollice reale francese. Con la definizione del metro, nel 1799 il punto Didot venne ridefinito come 125/332472 di metro, pari a 0,3759715104 mm.

Il punto Berthold è frutto del tentativo che il tedesco Hermann Berthold fece nel 1879 di adattare il punto Didot al sistema metrico. Il punto Berthold corrisponde a 1/2660 di metro, pari a 0,37593 mm. Fu largamente adottato in Germania, Russia e nell’Europa dell’est.

Il punto Didot tedesco è un’altra standardizzazione metrica del punto Didot, definita nel 1954 pari a 0,376065 mm.
Fino al XX secolo, questa è stata l’unità di misura tipografica più diffusa nell’Europa occidentale.

Negli Stati Uniti si diffuse il punto tipografico Americano, definito inizialmente nel 1879 dal produttore di macchine da stampa Nelson C. Hawks come base del Sistema Americano di tipi carattetere interscambiabili e pari a 0,0138 pollici o 0,35145 mm. Nel 1886, nella convention di Saratoga, l’associazione americana di fonditori di caratteri adottò ufficialmente il punto di Hawks come standard nazionale. La diffusione fu così rapida che già nel 1892 la produzione di corpi carattere non standard era già cessata.

Il punto PostScript, ora predominante, è stato definito da John Warnock e Charles Geschke della Adobe, inventori del PostScript.

Le unità di misura tipografiche prevedono anche un multiplo del punto denominato pica e pari a 12 punti.

giovedì 11 dicembre 2008

Viscom Italia 2008

Viscom Italia 2008 la più grande fiera europea della comunicazione visiva, si prepara con un numero record di espositori per festeggiare i “20 anni Sign Italia”.
La Viscom è l’unica fiera che ogni anno raccoglie tutti i mercati che offrono mezzi innovativi ed emotivi per la comunicazione visiva: stampa & imaging digitale grande formato, articoli promozionali, cartellonistica ed insegnistica, digital signage/digital communication, serigrafia e tampografia, abbigliamento promozionale, incisione e premiazione, punto vendita e servizi per la realizzazione di eventi, che sotto il comune denominatore “viscom/visual communication “rappresenta il meeting point annuale sia per i creatori che per i realizzatori della comunicazione visiva.


Viscom Visual Communication è un’esperienza esclusiva di apprendimento e trasformazione dedicata alla communication community per fronteggiare le opportunità e le sfide di oggi, in cui gli elementi distintivi sono alla base di un successo. Un incontro annuale creato da Reed Exhibitions Italia in collaborazione con un team di massimi esperti per crescere insieme attraverso seminari / workshop e convegni dedicati alle nuove tecnologie, communication trends e strategie di marketing.

Ogni anno 2.000 professionisti si danno appuntamento in occasione di Viscom per incontrare gli esperti della comunicazione visiva.


Il Visual Communication Forum 2008 si articolerà in 3 sezioni:

Conferenze dedicate al marketing, marketing research e imprenditorialità.
Il tema portante del Forum sarà “Quali strategie applicare dopo il trademark e il brand”, ovvero come suscitare un amore incondizionato per un prodotto, in aggiunta alla domanda: “Come predisporre l’email marketing e “Dobbiamo temere il digital signage?”


Seminari tecnici

Gli ormai indiscussi e collaudati seminari tecnici, parte integrante della Viscom, quest’anno toccheranno argomenti di grande interesse. Il visitatore può ascoltare l’intervento e applicare le conoscenze acquisite al suo ritorno in azienda, poiché il relatore dimostrerà quanto spiegato effettuando “prove tecniche” direttamente con la sua macchina all’interno del seminario. Uno dei temi più attuali è ad esempio la calibrazione del colore.


Sezione “tocca con mano”, come condividere un’esperienza

La novità del 2008 consiste in questa sezione dove si assiste alla produzione di una specifica applicazione o soluzione, in cui si parte dal livello zero al prodotto finito, un vero e proprio laboratorio dove l’istinto, il coraggio e la creatività diventano ingredienti del successo.

La teoria della Gestalt nella grafica

La psicologia della Gestalt rifiuta di suddividere l’esperienza umana nelle sue componenti elementari e tende a considerare l’interezza più che le singole componenti.
Quello che noi sentiamo è il risultato di una precisa organizzazione. I medesimi principi di organizzazione guidano anche i nostri processi di pensiero. Quindi la percezione non è preceduta dalla sensazione ma è piuttosto un processo immediato, non influenzato dalle passate esperienze e deriva da una combinazione organizzata delle diverse componenti di uno stimolo.

I principali fattori che determinano il raggruppamento percettivo, e la composizione di elementi in interi, che rappresentano i principi alla base della teoria della Gestalt si raggruppano in:


IL RAPPORTO TRA FIGURA E SFONDO
Ci permette di “leggere” l’immagine, attraverso la separazione della figura dallo sfondo. Gli elementi simili sono contrastati da elementi dissimili, dando insieme l’impressione di intero.

CHIUSURA
Il nostro occhio tende a completare gli spazi vuoti e le forme non
chiuse. Noi tendiamo a vedere le immagini complete persino quando una parte dell’informazione è mancante.

CONTINUAZIONE
L’organizzazione della percezione porta lo sguardo a proseguire lungo e oltre una linea retta o una curva.

PROSSIMITA
Il raggruppamento percettivo è favorito dalla vicinanza tra loro delle parti. Tendiamo a identificare come gruppi elementi vicini tra loro. Questa legge è da tenere in considerazione quando l’immagine gioca un ruolo importante nell’abilità di interpretare il messaggio che si nasconde dietro.

SOMIGLIANZA
Elementi visivi simili verranno raggruppati sulla base della forma, della grandezza, del colore o della direzione.

COMUNE DESTINO
Quando gli oggetti si muovono nella stessa direzione, tendono ad essere percepiti come una entità unica.

PARALLELISMO
Linee parallele tendono ad essere raggruppate assieme.

REGIONE COMUNE
Figure che si posizionano all’interno di una stessa regione chiusa tendono ad essere percepite insieme.

SIMMETRIA
Questo principio descrive l’istanza nella quale si percepisce l’intero di una figura rispetto alla percezione delle parti singole che la costituiscono.


Giacomo Devoto, dava questa definizione della teoria:

Ogni percezione si presenta all’esperienza come un tutto unico, una struttura definitiva avente una sua “forma” individuale, che è impossibile comprendere attraverso una sua scomposizione in una serie di elementi giustapposti.


In conclusione, secondo i gestaltisti: gli oggetti si presentano quali forme o totalità a sé stanti la cui organizzazione in unità è dovuta a diverse condizioni che ne regolano dinamicamente la formazione.